ANGELI E TALMUD

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Trichell
view post Posted on 23/12/2010, 23:51     +1   -1




Dalla Torah al Talmud

L'Ebraismo ritiene che vi sia stata una Rivelazione di Dio messa per iscritto nella Bibbia (dal greco ta biblia, "i libri"). La Bibbia ebraica è composta da 24 libri, ed è suddivisa in tre sezioni: la Torah (o Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia ebraica), i Nevi'im ("Profeti") e i Ketuvim ("Scritti"). Nella Bibbia sono narrate le vicende storiche del popolo ebraico, l'Alleanza instaurata tra il popolo e il suo Dio, e i princìpi che gli ebrei devono seguire per non rompere l'Alleanza.

Tutti i libri della Bibbia ebraica sono scritti in ebraico salvo alcune brevi sezioni in aramaico. I libri biblici furono scritti in diverse epoche: le tradizioni più antiche risalgono al 1000 a.e.v., mentre la maggior parte dei testi vennero redatti intorno al VI secolo a.e.v.. Nel mondo antico la Bibbia fu tradotta in greco e i suoi insegnamenti e i suoi princìpi si diffusero velocemente.

La Bibbia è un testo sacro anche per il Cristianesimo, che inizialmente era costituito da un gruppo di ebrei (Gesù e alcuni suoi discepoli), ed è la base dell' Islam, che si ritiene compimento sia dell'Ebraismo che del Cristianesimo.

Accanto alla Bibbia, il Talmud (che significa "insegnamento" o “studio”) è il grande libro sacro dell'Ebraismo: diversamente dalla Bibbia ebraica, il Talmud è infatti riconosciuto solo dall'Ebraismo, che lo considera come la "Torah orale", rivelata sul Sinai a Mosè e trasmessa a voce, di generazione in generazione, fino alla conquista romana. Il Talmud fu fissato per iscritto solo quando, con la distruzione del Secondo Tempio, gli ebrei temettero che le basi religiose di Israele sparissero.

Il Talmud consiste in una raccolta di discussioni avvenute tra i sapienti (hakhamim) e i maestri (rabbi) circa i significati e le applicazioni dei passi della Torah, e si articola in due livelli: la Mishnah ("ripetizione", “insegnamento orale”) raccoglie le discussioni dei maestri più antichi (giungendo fino al II secolo e.v.), mentre la Ghemarah ("completamento"), stilata tra il II e il V secolo, fornisce un commento analitico della Mishnah.

Il Talmud ci è giunto in due versioni diverse: il Talmud di Gerusalemme (redatto tra il IV e il VI secolo nella Terra d'Israele) e il Talmud di Babilonia (redatto tra il V e il VII secolo in Babilonia).

A seconda del contenuto, il Talmud si suddivide in due generi di testo: una parte legislativa, chiamata Halakhah (“cammino”), in cui sono registrate le norme che regolano la vita quotidiana di ogni ebreo praticante per realizzare i precetti della Torah (anche se non tutti gli ebrei, e non tutte le scuole, interpretano queste norme allo stesso modo), e una parte narrativa, chiamata Aggadah (“narrazione”), in cui gli insegnamenti rabbinici assumono la forma di leggende e di racconti.

In particolare, la Mishnah contiene sei Ordini diversi ed è un riassunto delle leggi definite dai Maestri secondo argomenti specifici

I. Zeraim o 'Sementi',

II. Moèd o 'Stagione',

III. Nashim o 'Donne',

IV. Nezikin o 'Danni',

V. Kodashim o 'Cose sante',

VI. Teharoth o 'Cose pure',
ciascuno dei quali comprende numerosi trattati (11+12+7+10+11+12). Tra i 63 complessivi trattati (senza contare quelli posteriori alla Mishnah o giudicati apocrifi) ci limitiamo a citare: Berachoth o 'Benedizioni', Orlah o 'Incirconcisione', Bikkurim o 'Primizie' (I.), Shabbat o 'Sabato', Pesachim o 'Pasqua', Sukkah o 'Tenda', Betzah o 'Uovo', Rosh Hashanah o 'Capo d'Anno', Megillah o 'Rotolo' (II.), Nazir o 'Nazireo', Kiddushin o 'Santificazione' (III.), Sanhedrin o 'Tribunali', Abodah Zarah o 'Idolatria', Pirqè Aboth o 'Capitoli dei Padri' (IV.), Middoth o 'Dimensioni' del Tempio (V.), Teharoth o 'Cose pure', Niddah o 'Impurità della mestruazione', Jadayim o 'Mani': della loro impurità e della loro purificazione (VI.).

L'Angelologia nel Talmud

di Abraham Cohen

L'Universo, come lo vede il Talmud, è abitato da due categorie di esseri: gli Elyonim (quelli di sopra), gli angeli, e i Tachtonim (quelli di sotto), il genere umano. Sebbene grande abbondanza di notizie sugli angeli si trovino nell'insegnamento rabbinico, l'angelologia non è creazione di esso. Una corte celeste, con Dio Re e un esercito di ministri attorno a Lui, si trova già descritta nella Bibbia e gli angeli si trovano frequentemente ricordati nelle sue narrazioni come servi dell'Altissimo.
Il motivo fondamentale dell'angelologia rabbinica non era certamente quello di trovare intermediari tra Dio e il mondo, come spesso si sostiene: di tali intermediari non v'era bisogno né luogo. Il vero scopo di essa era la glorificazione di Dio. Nella sua esperienza di ogni giorno, il popolo vedeva il sovrano del paese circondato dei più alti onori e tenuto nella massima reverenza. Quanto più sfarzosa era la corte del monarca e più numeroso il seguito, tanto maggiore era l'ammirazione che egli destava.
Benché la religione comandasse all'Ebreo di onorare il re - al cospetto di un re pagano deve pronunciare la benedizione: "Benedetto tu sia, o Signore nostro Dio, Re dell'Universo, che hai fatto partecipi della Tua gloria le Tue creature" ed è tenuto a portarsi sul suo passaggio per salutarlo - tuttavia egli considerava qualsiasi monarca terrestre come un essere di carne e sangue, un mortale come lui. Dio era il Re dei re, il Sovrano dell'Universo intero; nella sua immaginazione egli dipingeva "il regno terrestre simile al regno del cielo", soltanto su una scala infinitamente ridotta. Monarca di un sì vasto regno, Dio si provvedeva di un enorme esercito di ministri per eseguire i Suoi ordini.

Quando furono creati gli Angeli

Gli angeli, come esseri degni di stare presso il Trono della Gloria, devono essere creature più perfette dell'uomo. Ciò non pertanto, essi furono creati e non potrebbero mai raggiungere la perfezione di Dio. "Quando furono creati gli angeli? R. Jochanan diceva: Il secondo giorno, poiché è scritto 'Chi forma i travi delle Sue camere di sopra nelle acque... Chi fa i venti Suoi messaggeri, il fuoco fiammeggiante suoi ministri' (poiché Dio separò le acque il secondo giorno e poiché il Salmista associa le 'camere di sopra' con gli angeli, considerandole, senza dubbio, loro abitazione, anche gli angeli devono essere stati creati il secondo giorno). R. Channina diceva: Il quinto giorno, poiché è scritto 'alati volino sopra la terra' e 'con due ali esso (il seraph) vola'. Tutti ammettono che non furono creati il primo giorno, perché la gente non dicesse che Michael ha disteso il lato del firmamento a mezzogiorno e Gabriel il lato a settentrione".
Un'altra opinione circa la creazione degli angeli si può trovare nella conversazione tra l'imperatore Adriano e R. Jeoshua b. Chananyah. L'imperatore domandò: "Voi sostenete che una schiera di angeli non offre preghiere a Dio più di una volta, e che Egli ogni giorno crea una nuova schiera di angeli che cantano dinanzi a Lui e poi periscono?". "Sì". "E dove vanno?". "Là dove furono creati". "E da dove furono creati?". "Dal fiume di fuoco". "E com'è il fiume di fuoco?". "Come il Giordano, che non cessa il suo corso né giorno né notte". "Donde proviene?". "Dal sudore delle Chayyoth emesso mentre sostengono il trono del Santo che benedetto sia".
Questa teoria sull'origine degli angeli fu controversa, ed altre ne furono presentate. "Da ogni parola che esce dalla bocca del Santo che benedetto sia, viene creato un angelo, come è detto: 'Per la parola del Signore i cieli furono fatti, e per il soffio della Sua bocca tutto il loro esercito'". Secondo un'altra opinione, gli angeli sono costituiti dagli elementi stessi del cielo. "Un angelo è costituito metà d'acqua e metà di fuoco, e possiede cinque ali".

I rapporti con gli uomini

Da tutti si credeva che gli angeli fossero immortali e non propagassero la loro specie. Tuttavia, una volta, Dio può distruggerne un certo numero, quando si oppongono alla Sua volontà. Essi non hanno bisogno di un nutrimento fisico perché vengono nutriti dallo splendore della Shechinah. Non sono turbati dal Jetzer Hara, la cattiva tentazione, ciò che significa non essere essi turbati dalle passioni umane.
Gli esseri umani hanno una triplice parentela con gli angeli: "Hanno la conoscenza, come gli angeli del divino ministero; hanno stazione eretta come gli angeli del divino ministero; parlano la lingua sacra (cioè l'ebraico) come gli angeli del divino ministero". Per quanto riguarda il linguaggio, gli angeli, ad accezione di Gabriel che fu iniziato a tutti gli idiomi, si disse che ignorassero l'aramaico; perciò non si potrebbero presentare richieste a Dio per le proprie necessità in quella lingua, poiché è ufficio degli angeli di portare al Trono di Dio le preghiere pronunciate.

Gli incarichi degli Angeli e le preghiere

Agli angeli sono affidati incarichi speciali; uno di essi è incaricato di ciò che riguarda la preghiera. Si diceva: "Dopo che tutti i luoghi di culto hanno terminato il loro servizio, l'angelo addetto alla preghiera raccoglie le orazioni che sono state offerte in tutti i luoghi di culto, ne fa delle corone e le pone sulla testa del Santo che benedetto sia". Poiché vi è un'omelia sul verso: "O tu che ascolti la preghiera, a Te verrà ogni carne", l'intenzione non può essere di presentare l'angelo come intermediario fra l'adoratore e Dio. Ciò sarebbe in aperto contrasto col principio generale secondo il quale Dio è vicino a tutti coloro che Lo invocano con sincerità. In questo passo non dobbiamo vedere nient'altro che un gioco sulla parola adècha (a Te), le cui consonanti possono anche leggersi edyecha (Tuo ornamento); le preghiere cui si allude sono senza dubbio le espressioni in lode di Dio, che occupano un posto preminente nel servizio ebraico.
E' possibile, d'altra parte, che fosse nata in mezzo al popolo l'abitudine di invocare gli angeli: ne rimane ancora traccia nel formulario ebraico delle preghiere e nella preghiera che deve essere recitata prima di coricarsi si legge:
Nel nome del Signore, Dio d'Israel, sia Michael alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, dinanzi a me Uriel, dietro a me Rephael, e sopra la mia testa la divina presenza di Dio.
A tale abitudine i Dottori erano contrari, come appare chiaramente da queste parole che attribuiscono a Dio: "Se la sventura si abbatte su un uomo, non gridi a Michael, o a Gabriel; gridi a Me, e subito gli risponderò".


FONTE angelologia.it/
 
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view post Posted on 4/3/2020, 12:04     +1   -1

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