CIMITERO DI PRAGA

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Trichell
view post Posted on 6/12/2010, 23:35     +1   -1




CIMITERO DI PRAGA



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Umberto Eco torna in libreria con “il cimitero di Praga”, nuovo giallo di ambientazione storica, scritto dal grande scrittore e semiologo italiano.
Il nuovo romanzo di Umberto Eco è ambientato nel XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi. Dalle prime pagine del romanzo si prende subito consapevolezza di avere tra le mani qualcosa di vivo: è questa l’impressione che dà la lingua italiana, e non solo la storia che con essa Eco racconta, quando viene utilizzata dall’autore de “Il nome della rosa”.

Gustatevi tutto di questo libro: la storia ricca di personaggi inquietanti e doppi, la trama costruita magistralmente, ma anche il linguaggio utilizzato. Che riesce a impiegare periodi lunghi ma mai prolissi o ripetitivi. Eco racconta e istruisce.E dall’incipit entri nella storia e fai tuo un vocabolario di termini, aneddoti, storie che vanno a creare un patrimonio ricchissimo di sapere.

Il romanzo

I personaggi sono quelli che solo la penna di Eco sa creare, e che stuzziano i palati più fini della narrativa d’autore italiana. Ci sono una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come “I protocolli dei Savi Anziani di Sion”, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere.

Che dire: non manca nessun ingrediente per realizzare un ottimo romanzo d’appendice in stile ottocentesco, che sriesce a miscelare profondità di racconto con intrighi costruiti non tanto per la suspense “a tavolino” quanto proprio per un intreccio sapiente e intricato che soddisfa anche gli appassionati di complottismo e trame complesse.

Un particolare: eccetto il protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente hanno avuto autori diversi.

Ma la magia si Eco fa si che, tra servizi segreti, agenti che fanno il doppio gioco, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l’unico personaggio inventato, sia alla fine il più vero di tutti.

La trama

La storia de “il cimitero di Praga” narra di un falsario dalle oscure intenzioni che, come avverte l’autore, si candida a diventare “il personaggio più cinico e antipatico di tutta la storia della letteratura”.

Per servire governanti, servizi segreti, ministri e poliziotti, questo enigmatica figura si aggira per l’Europa tra cospirazioni, intrighi politici e rivolte.

Eco con il suo nuovo libro riesce a dipingerci il ritratto di un’epoca, a trascinarci in una storia ricca di personaggi e risvolti e a incantarci con l’utilizzo della lingua italiana che solo un semiologo del suo calibro riesce a fare.

E, perdonatemi una piccola polemica a margine della recensione: forse, il signor Ken Follett, quando ha affermato di preferire Dan Brown a Eco, non aveva ben chiaro lo spessore culturale e accademico di questo letterato che, sottolineiamo, non è mai “solo” uno scrittore. Per il “gigante” della letteratura britannica, si tratta proprio di una “caduta” di stile.
 
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